lunedì 6 febbraio 2012

Pubblicità voli non conformi alle norme UE

Chi è solito viaggiare con voli low cost conosce benissimo il tipo di pubblicità che i siti della compagnie aeree utilizzano per attrarre il consumatore. In sostanza succede che le compagnie pubblicizzino voli a 10 euro che poi alla fine della transazione tra tasse e spese varie quadruplicano arrivando intorno ai 50 euro. Queste cifre sono naturalmente di esempio ma chi cerca voli economici sa benissimo che acquistare un volo a 10 euro è praticamente impossibile a causa di spese “non opzionali”. E così accade spesso che alcune compagnie aeree vengano accusate di pubblicità ingannevoli in quanto secondo la normativa comunitaria quello che dovrebbe esser mostrato sin dal principio è il prezzo finale del biglietto già incluso di tasse, costo carburante, Iva e tutto ciò che ci ritroviamo aggiunto nel prezzo al momento dell’acquisto. Purtroppo però l’UE fa molto poco per tutelare realmente i consumatori e così compagnie aeree come la Ryan air e la Air Berlin (chiamate spesso in causa) continuano ad attrarre i viaggiatori con tariffe stracciate che non sono mai reali. Prima di tutto c’è da considerare le tasse aeroportuali, in secondo luogo la tassa per i voli nazionali, l’Iva eventuali spese di combustibile etc. Tutti costi che non sono opzionali e che dunque a conti fatti fanno capire chiaramente come sia impossibile acquistare un volo aereo ai prezzi indicati nelle pubblicità.

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