giovedì 9 agosto 2012

Tarocchi per vedere nel futuro

L'astrologia è datata così come è senza tempo il pianeta. I pianeti, le stelle, e l'universo hanno da sempre conquistato gli uomini, i quali, ancor prima di studiarlo, e molto prima di analizzarlo, volgevano lo sguardo verso questo immenso tetto che li sovrastava, sognando. Oltre a conquistare poeti, scrittori e registi, l'universo ha sempre svolto, una forza ispiratrice nei riguardi degli uomini che ancora oggi tentano di dargli un significato. Astrofisici, chimici e biologi, lo analizzano in ogni sua sezione, facendo in modo di dare risoluzioni scientifiche a quei fenomeni che attualmente sono rimasti senza un chiarimento razionale. I nostri antenati, hanno fatto giungere dal cielo le prime divinità, riportando tutti i fenomeni a un dio malefico o buono a seconda dell'entità dell’accadimento stesso. L'universo è anche al centro delle analisi di astrologi che studiano esattamente il cielo, i loro cambiamenti, e le loro fluttuazioni nello spazio. Forse, non si giungerà mai a una scienza universale, con norme univoche che sia in grado di analizzare quanto succede ad anni luce distante da noi. Altra disciplina che è stata ispirata da astri, è l'astronomia, con l'interpretazione dei movimenti astrali e la loro connessione con la vita degli uomini. Dall'astronomia, sono anche nate delle pratiche più terrene come la cartomanzia o la lettura tarocchi I cartomanti sono individui che grazie a doni, specifiche inclinazioni emotive proprie danno una interpretazione agli eventi e agli eventi attraverso la lettura delle carte, le quali, spesso, richiamo i flussi astrali. Più delle altre tipologie, la cartomanzia, soffre della sfiducia di molti, che la giudicano come cartomanzia a basso costo, perciò che non ha un reale valore, e cartomanzia elevata, riferendosi con questo appellativo, alle pratiche ascetiche dei monaci buddisti o dei capi delle tribù dei pellirossa.

Tarocchi per vedere nel futuro

L'astrologia è datata così come è senza tempo il pianeta. I pianeti, le stelle, e l'universo hanno da sempre conquistato gli uomini, i quali, ancor prima di studiarlo, e molto prima di analizzarlo, volgevano lo sguardo verso questo immenso tetto che li sovrastava, sognando. Oltre a conquistare poeti, scrittori e registi, l'universo ha sempre svolto, una forza ispiratrice nei riguardi degli uomini che ancora oggi tentano di dargli un significato. Astrofisici, chimici e biologi, lo analizzano in ogni sua sezione, facendo in modo di dare risoluzioni scientifiche a quei fenomeni che attualmente sono rimasti senza un chiarimento razionale. I nostri antenati, hanno fatto giungere dal cielo le prime divinità, riportando tutti i fenomeni a un dio malefico o buono a seconda dell'entità dell’accadimento stesso. L'universo è anche al centro delle analisi di astrologi che studiano esattamente il cielo, i loro cambiamenti, e le loro fluttuazioni nello spazio. Forse, non si giungerà mai a una scienza universale, con norme univoche che sia in grado di analizzare quanto succede ad anni luce distante da noi. Altra disciplina che è stata ispirata da astri, è l'astronomia, con l'interpretazione dei movimenti astrali e la loro connessione con la vita degli uomini. Dall'astronomia, sono anche nate delle pratiche più terrene come la cartomanzia o la lettura tarocchi I cartomanti sono individui che grazie a doni, specifiche inclinazioni emotive proprie danno una interpretazione agli eventi e agli eventi attraverso la lettura delle carte, le quali, spesso, richiamo i flussi astrali. Più delle altre tipologie, la cartomanzia, soffre della sfiducia di molti, che la giudicano come cartomanzia a basso costo, perciò che non ha un reale valore, e cartomanzia elevata, riferendosi con questo appellativo, alle pratiche ascetiche dei monaci buddisti o dei capi delle tribù dei pellirossa.

mercoledì 25 luglio 2012

PRIMO SOCCORSO PERCHE' E COME AFFRONTARLO

Può accadere, purtroppo, di ritrovarsi in occasioni brutte dove c è bisogno di dare una mano a qualcuno in particolare difficoltà, e per paura o mancanza di esperienza abitualmente facciamo finta di nulla e andiamo oltre. Eppure, abitualmente basterebbero delle semplici facili forme d'aiuto per ovviare che lo sfortunato peggiori in modo maggiore la sua situazione. Per permettere questo, la croce rossa italiana, tuttavia anche enti esterni sparsi sul territorio nazionale, hanno inaugurat nei propri uffici un corso primo soccorso. Il primo soccorso offerto alla vittima dell'incidente oppure di qualsiasi altro evento dannoso in moltissimi casi si è dimostrato fondamentale per la sopravvivenza della persona. Apportare un primo soccorso indica di dare delle semplici tuttavia indispensabili operazioni che serviranno per non aggravare la circostanza e per far avere un primo quadro clinico al medico competente che successivamente arriverà alla cura del paziente. Le primissime operazioni da fare sono quelle che guardano l'ambiente circostante il paziente, vedere in pratica se la cosa oppure la persona che ha causato il danno è ancora nei paraggi e può quindi nuovamente incidere sulla situazione. Compiere una rapida analisi dell'ambiente permette finanche di stabilire dunque la causa dello svenimento, dell'emoraggia, o di qualsiasi altra cosa e narrare questa notizia all'ambulanza che sarà immediatamente chiamata sarà molto importante. In un secondo momento, accertarsi che non ci siano camice, cinture, o altro che chiudano le vie respiratorie, e in questo caso con cautela liberarle; è finanche importante in caso di emoraggie creare come si può qualcosa di stretto e generare un nodo sulla ferita per fermarla. Altra cosa che viene spesso consigliata è di adagiare il malcapitato in posizione laterale. In tal modo se la persona non è presente eviteremo che si strozzi attraverso la lingua o attraverso reazioni gastrointestinali che potrebbero giungere. Praticamente frequentare un corso di primo soccorso, può veramente essere di immenso aiuto per tutti, tuttavia anche per noi stessi che saremmo stati in grado di far continuare a vivere un ragazzo.

PRIMO SOCCORSO PERCHE' E COME AFFRONTARLO

Può accadere, purtroppo, di ritrovarsi in occasioni brutte dove c è bisogno di dare una mano a qualcuno in particolare difficoltà, e per paura o mancanza di esperienza abitualmente facciamo finta di nulla e andiamo oltre. Eppure, abitualmente basterebbero delle semplici facili forme d'aiuto per ovviare che lo sfortunato peggiori in modo maggiore la sua situazione. Per permettere questo, la croce rossa italiana, tuttavia anche enti esterni sparsi sul territorio nazionale, hanno inaugurat nei propri uffici un corso primo soccorso. Il primo soccorso offerto alla vittima dell'incidente oppure di qualsiasi altro evento dannoso in moltissimi casi si è dimostrato fondamentale per la sopravvivenza della persona. Apportare un primo soccorso indica di dare delle semplici tuttavia indispensabili operazioni che serviranno per non aggravare la circostanza e per far avere un primo quadro clinico al medico competente che successivamente arriverà alla cura del paziente. Le primissime operazioni da fare sono quelle che guardano l'ambiente circostante il paziente, vedere in pratica se la cosa oppure la persona che ha causato il danno è ancora nei paraggi e può quindi nuovamente incidere sulla situazione. Compiere una rapida analisi dell'ambiente permette finanche di stabilire dunque la causa dello svenimento, dell'emoraggia, o di qualsiasi altra cosa e narrare questa notizia all'ambulanza che sarà immediatamente chiamata sarà molto importante. In un secondo momento, accertarsi che non ci siano camice, cinture, o altro che chiudano le vie respiratorie, e in questo caso con cautela liberarle; è finanche importante in caso di emoraggie creare come si può qualcosa di stretto e generare un nodo sulla ferita per fermarla. Altra cosa che viene spesso consigliata è di adagiare il malcapitato in posizione laterale. In tal modo se la persona non è presente eviteremo che si strozzi attraverso la lingua o attraverso reazioni gastrointestinali che potrebbero giungere. Praticamente frequentare un corso di primo soccorso, può veramente essere di immenso aiuto per tutti, tuttavia anche per noi stessi che saremmo stati in grado di far continuare a vivere un ragazzo.

giovedì 19 luglio 2012

NOFELLOW: un nuovo progetto per proteggere il nostro sito dallo spam dei competitor…

“Può un competitor penalizzare il mio sito attraverso il link spam?” Questa domanda tormenta gli esperti Seo da anni e con l’avvento di Google Penguin continua ad essere onnipresente nelle menti degli esperti di posizionamento. Fino a poche settimane fa Google sosteneva nelle sue linee guida che “è impossibile” ma c’è un aggiornamento, correlato di video di Matt Cutts e risalente allo scorso Maggio, che cambierebbe un po’ le carte in gioco. In sostanza Cutts fa capire che Google ha sempre reso molto difficile, se non nullo, il tentativo di penalizzazione da parte dei competitors ma non lo ritiene più “impossibile”, e sostiene che forse in futuro sarà fornito qualche tool per segnalare a google che i link provenienti da determinati domini non devono essere presi in considerazione. Proprio sulla base di questo nasce l’iniziativa del Seo Specialist Ivano Di Biasi il quale propone sul suo blog un nuovo meta tag il NOFELLOW utile a tutelare il nostro sito dallo spam dei competitors. NOFELLOW, “non compagno”, vuole essere una richiesta a Google per ottenere uno strumento che possa dire, come sostiene lo stesso Di Biasi:“Hey fermo li, questo link in entrata per me puoi anche scartarlo perchè lo considero inadeguato o malevolo e creato solo per arrecarmi danno”. Ovviamente non è casuale l’assonanza con il NOFOLLOW. Ma come funzionerebbe il futuro tag? L’idea di Ivano Di Biasi è quella di creare un meta tag come questo
utile ad indicare a Google di ignorare i link in entrata verso il nostro sito proveniente dai domini indicati all’interno del NOFELLOW. Naturalmente questa è solo un’idea e il tag attualmente per Google non esiste ma se tutti i Seo iniziassero ad utilizzarlo non è detto che big G non inizierebbe a prenderlo in considerazione… Quindi che dire? Non ci resta che coalizzarci e aderire al progetto NOFELLOW condividendo il più possibile l’idea, iniziando ad utilizzare il tag e aderendo sul sito www.nofellow.it, e chissà che da tante voci non possa nascere qualcosa di utile anche per noi Seo…

NOFELLOW: un nuovo progetto per proteggere il nostro sito dallo spam dei competitor…

“Può un competitor penalizzare il mio sito attraverso il link spam?” Questa domanda tormenta gli esperti Seo da anni e con l’avvento di Google Penguin continua ad essere onnipresente nelle menti degli esperti di posizionamento. Fino a poche settimane fa Google sosteneva nelle sue linee guida che “è impossibile” ma c’è un aggiornamento, correlato di video di Matt Cutts e risalente allo scorso Maggio, che cambierebbe un po’ le carte in gioco. In sostanza Cutts fa capire che Google ha sempre reso molto difficile, se non nullo, il tentativo di penalizzazione da parte dei competitors ma non lo ritiene più “impossibile”, e sostiene che forse in futuro sarà fornito qualche tool per segnalare a google che i link provenienti da determinati domini non devono essere presi in considerazione. Proprio sulla base di questo nasce l’iniziativa del Seo Specialist Ivano Di Biasi il quale propone sul suo blog un nuovo meta tag il NOFELLOW utile a tutelare il nostro sito dallo spam dei competitors. NOFELLOW, “non compagno”, vuole essere una richiesta a Google per ottenere uno strumento che possa dire, come sostiene lo stesso Di Biasi:“Hey fermo li, questo link in entrata per me puoi anche scartarlo perchè lo considero inadeguato o malevolo e creato solo per arrecarmi danno”. Ovviamente non è casuale l’assonanza con il NOFOLLOW. Ma come funzionerebbe il futuro tag? L’idea di Ivano Di Biasi è quella di creare un meta tag come questo
utile ad indicare a Google di ignorare i link in entrata verso il nostro sito proveniente dai domini indicati all’interno del NOFELLOW. Naturalmente questa è solo un’idea e il tag attualmente per Google non esiste ma se tutti i Seo iniziassero ad utilizzarlo non è detto che big G non inizierebbe a prenderlo in considerazione… Quindi che dire? Non ci resta che coalizzarci e aderire al progetto NOFELLOW condividendo il più possibile l’idea, iniziando ad utilizzare il tag e aderendo sul sito www.nofellow.it, e chissà che da tante voci non possa nascere qualcosa di utile anche per noi Seo…

NOFELLOW: un nuovo progetto per proteggere il nostro sito dallo spam dei competitor…

“Può un competitor penalizzare il mio sito attraverso il link spam?” Questa domanda tormenta gli esperti Seo da anni e con l’avvento di Google Penguin continua ad essere onnipresente nelle menti degli esperti di posizionamento. Fino a poche settimane fa Google sosteneva nelle sue linee guida che “è impossibile” ma c’è un aggiornamento, correlato di video di Matt Cutts e risalente allo scorso Maggio, che cambierebbe un po’ le carte in gioco. In sostanza Cutts fa capire che Google ha sempre reso molto difficile, se non nullo, il tentativo di penalizzazione da parte dei competitors ma non lo ritiene più “impossibile”, e sostiene che forse in futuro sarà fornito qualche tool per segnalare a google che i link provenienti da determinati domini non devono essere presi in considerazione. Proprio sulla base di questo nasce l’iniziativa del Seo Specialist Ivano Di Biasi il quale propone sul suo blog un nuovo meta tag il NOFELLOW utile a tutelare il nostro sito dallo spam dei competitors. NOFELLOW, “non compagno”, vuole essere una richiesta a Google per ottenere uno strumento che possa dire, come sostiene lo stesso Di Biasi:“Hey fermo li, questo link in entrata per me puoi anche scartarlo perchè lo considero inadeguato o malevolo e creato solo per arrecarmi danno”. Ovviamente non è casuale l’assonanza con il NOFOLLOW. Ma come funzionerebbe il futuro tag? L’idea di Ivano Di Biasi è quella di creare un meta tag come questo
utile ad indicare a Google di ignorare i link in entrata verso il nostro sito proveniente dai domini indicati all’interno del NOFELLOW. Naturalmente questa è solo un’idea e il tag attualmente per Google non esiste ma se tutti i Seo iniziassero ad utilizzarlo non è detto che big G non inizierebbe a prenderlo in considerazione… Quindi che dire? Non ci resta che coalizzarci e aderire al progetto NOFELLOW condividendo il più possibile l’idea, iniziando ad utilizzare il tag e aderendo sul sito www.nofellow.it, e chissà che da tante voci non possa nascere qualcosa di utile anche per noi Seo…